Nella notte tra sabato 29 e domenica 30 marzo 2025 torna l’ora legale! Alle 2 di notte dovremo spostare avanti le lancette di un’ora, passando direttamente alle 3. Questo significa un’ora di sonno in meno, ma anche serate più luminose e giornate che sembrano allungarsi.
Cosa cambia con l’ora legale?
Il cambio d’ora avverrà nella notte tra il 29 e il 30 marzo. Se da un lato perderemo un’ora di sonno, dall’altro potremo godere di un’ora di luce in più alla sera.
Un piccolo sacrificio che aiuta a sfruttare meglio la luce naturale, soprattutto con l’arrivo della primavera.
I dispositivi digitali (smartphone, tablet, computer) si aggiorneranno automaticamente, mentre gli orologi analogici andranno regolati a mano.
L’ora legale resterà attiva fino all’ultima domenica di ottobre, quando torneremo all’ora solare e recupereremo l’ora di sonno persa.
Perché il cambio avviene alle 2 di notte?
Il motivo è semplice: è l’orario in cui il numero di persone sveglie è minimo, quindi l’impatto sul quotidiano è ridotto. Se il cambio avvenisse a mezzanotte, si creerebbe più confusione, soprattutto sulla data ufficiale.
Pro e contro dell’ora legale
L’ora legale ha vantaggi evidenti: più luce naturale la sera significa meno consumo di elettricità e bollette più leggere. Si stima un risparmio energetico di circa 330 milioni di kilowattora nel 2025, pari al consumo annuo di oltre 125.000 famiglie, con un risparmio economico vicino ai 100 milioni di euro.
Di contro, il cambio d’ora può scombussolare il nostro orologio biologico, con effetti come insonnia, stanchezza e cali di concentrazione. Gli esperti consigliano di adattarsi gradualmente, anticipando l’orario della nanna nei giorni precedenti, evitando caffè la sera e prendendo più luce naturale al mattino.
Quando tornerà l’ora solare?
Il ritorno all’ora solare è fissato tra sabato 25 e domenica 26 ottobre 2025. In quell’occasione, sposteremo le lancette indietro di un’ora e torneremo a svegliarci con albe più luminose, ma con tramonti anticipati.
Perché adottiamo l’ora legale?
L’idea risale addirittura a Benjamin Franklin, che nel Settecento suggeriva di sfruttare meglio la luce del sole per risparmiare candele. Il primo vero provvedimento arrivò nel 1916, durante la Prima guerra mondiale, per ridurre i consumi energetici. Oggi, l’obiettivo resta lo stesso: ottimizzare la luce naturale per contenere l’uso dell’illuminazione artificiale.
Il dibattito sull’abolizione
Da anni l’Europa discute se eliminare il cambio d’ora. Alcuni Paesi del Nord lo vorrebbero abolire, mentre quelli mediterranei, Italia compresa, ne difendono i benefici. Per ora, nulla è cambiato: l’ora legale resta una tradizione consolidata e continueremo a spostare le lancette due volte all’anno.
Le prossime date
Se il sistema attuale sarà mantenuto, ecco i futuri passaggi all’ora legale:
28-29 marzo 2026
27-28 marzo 2027
25-26 marzo 2028