Le due istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (IPAB), situate a meno di 200 metri di distanza l’una dall’altra, operano da tempo nel settore sociale, offrendo assistenza residenziale a persone anziane e/o disabili, siano esse autosufficienti, parzialmente autosufficienti o non autosufficienti. La fusione è resa possibile dalla legge regionale n. 12/2017, che consente l’unificazione di IPAB con sede legale nello stesso distretto e con obiettivi socio-assistenziali comuni.
Una soluzione per il futuro
La Casa di Riposo Giovanni XXIII versava da tempo in una situazione critica, caratterizzata da gravi difficoltà finanziarie, debiti e carenza di personale. La gestione amministrativa era ormai affidata a volontari, mentre i servizi assistenziali erano gestiti in concessione da una cooperativa. Grazie alla fusione con la Casa di Riposo Orfanelle, si evita il rischio di fallimento e si garantisce continuità nell’assistenza agli anziani.
Il Sindaco Sicchiero e il vice Sindaco Quattrocolo hanno commentato: «L’incorporazione consente di affrontare le sfide future dell’assistenza agli anziani, potenziando i servizi socio-sanitari e assicurando una gestione più qualificata. Questa operazione unisce due storiche istituzioni, valorizzando il patrimonio di lasciti e donazioni della comunità».
La Casa di Riposo Giovanni XXIII ha una lunga storia che risale al Trecento, quando nasce come Casa dell’Elemosina. Diventa Congregazione Ospizio di Carità nel 1718 e assume l’attuale denominazione nel 1975. Oggi offre 70 posti letto in RSA, gestiti in concessione dalla cooperativa Valdocco.
La Casa di Riposo Orfanelle, fondata nel 1638 come Orfanotrofio Femminile, si è trasformata in Casa di Riposo nel 1961. Grazie a recenti ristrutturazioni e nuove edificazioni, può ospitare 94 posti letto in RSA, 16 posti in RAA, 10 posti per il Centro Diurno Integrato e 34 appartamenti per anziani nella Residenza di Via Palazzo di Città 16.
Un futuro più solido per i servizi agli anziani
Con questa fusione, il nuovo ente assistenziale rappresenta una risposta concreta alle esigenze della popolazione anziana di Chieri, garantendo efficienza, continuità e una prospettiva futura per i servizi socio-sanitari sul territorio.