Ottobre è alle porte e con esso un evento che promette di riportare alla luce un dolce che ha segnato le memorie d’infanzia di generazioni di chieresi. L’Associazione di volontariato culturale Carreum Potentia ODV, da sempre impegnata nella valorizzazione del patrimonio storico-artistico di Chieri, si prepara a svelare un progetto che riscopre le radici dolciarie della città: il ritorno del Galucio.
Questo piccolo dolce, un tempo onnipresente nelle panetterie locali, ha per decenni deliziato i palati dei bambini di Chieri. Realizzato con un impasto semplice ma ricco di sapori, il Galucio rappresentava una merenda genuina, ben prima che le confezioni industriali conquistassero gli scaffali. Ma cos’è esattamente il Galucio?
Il Galucio è un dolcetto dalla forma di galletto, nato come dono festivo per i bambini, e poi diventato una dolce abitudine quotidiana. Il suo impasto, fatto di pane arricchito con burro e zucchero e cotto nel forno a legna, dava vita a una pagnottella con superficie zuccherata, talvolta semplice, talvolta caramellata. La sua peculiarità? L’assenza di uova, un elemento che lo rendeva unico nella sua semplicità.
Il progetto di riproporre il Galucio nasce dal desiderio di alcuni soci dell’associazione di far rivivere questo dolce ormai dimenticato, simbolo di un’epoca in cui ogni risorsa veniva valorizzata e nulla andava sprecato. Fino agli anni ’60, il Galucio rappresentava per i bambini di Chieri una pausa dolce e artigianale, che oggi, in un mondo dominato dai prodotti confezionati, potrebbe tornare a conquistare i cuori dei più piccoli e non solo.
A testimoniare la popolarità di questo dolcetto è anche una poesia in dialetto piemontese, scritta da chi, a metà del secolo scorso, ha vissuto in pieno l’epoca d’oro del Galucio. Le parole evocano un ricordo vivace, che ora, grazie all’iniziativa di Carreum Potentia ODV, potrebbe tornare a essere realtà.
L’appuntamento è per ottobre, quando il Galucio tornerà sulle tavole dei chieresi, pronto a far rivivere quei sapori che hanno segnato un’epoca.