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Torino e il Piemonte protagonisti del Tour de France 2024

 

Il Tour de France 2024 riserva a Torino e al Piemonte un ruolo da protagonista assoluto:

* lunedì 1° luglio i corridori partiti da Piacenza taglieranno il traguardo nella città della Mole dopo essere transitati dall’Alessandrino e dai paesaggi vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato;

* martedì 2 luglio il via da Pinerolo per scollinare verso Valloire e iniziare ad attraversare la Francia.

A Torino si concluderà così la Grande Partenza della corsa ciclistica più importante del mondo, che per la prima volta avviene dall’Italia. Il 29 giugno si inizia infatti con la Firenze-Rimini, il 30 si prosegue con la Cesenatico-Bologna.

«È un evento storico – afferma il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – a cui Comune di Torino e Regione hanno lavorato insieme fin dall’inizio e che è nato dalla volontà di dimostrare che gli eventi sportivi sono un valore, perché creano posti di lavoro e rappresentano una ricchezza sul piano economico e comunicativo. Un risultato che premia ancora una volta la capacità di lavorare insieme fra istituzioni e fra pubblico e privato, e di fare in modo che non sia un evento solo di un giorno».

La Piacenza-Torino

Con i suoi 230,5 chilometri sarà la tappa più lunga del 111° Tour de France e una straordinaria cartolina del Piemonte, che si conferma così, una volta di più, la grande casa internazionale dello sport.

Partita da Piacenza, la carovana entrerà in Piemonte da Pontecurone e Tortona, con un Gran Premio della Montagna sulla salita del Castello denominata “Cote de Tortone – Fausto Coppi” nel ricordo del grande campione piemontese.

Il percorso di 60,5 km in provincia di Alessandria passerà anche da San Giuliano Vecchio, Alessandria, Bergamasco, Carentino, Castellazzo Bormida, Oviglio e Viguzzolo. Poi si andrà per 32 km in provincia di Asti toccando Bruno, Calamandrana, Calosso, Canelli, Castagnole delle Lanze, Costigliole d’Asti, Mombaruzzo e Nizza Monferrato, e si proseguirà in provincia di Cuneo per 51,5 km passando da Alba, Baldissero d’Alba, colle di Barbaresco, Ceresole d’Alba, Corneliano d’Alba, Guarene, Neive, Piobesi d’Alba, Santo Stefano Belbo, Sommariva Perno e Treiso; infine la carovana gialla percorrerà nel Torinese 34,2 km attraverso Carignano, Carmagnola, Nichelino, Piobesi, Vinovo e per poi entrare a Torino da corso Unione Sovietica e tagliare il traguardo posto davanti all’Inalpi Arena.

I velocisti avranno la loro prima possibilità di mettersi in luce lungo uno scenario superbo, dove le eventuali fughe di alcuni corridori avranno difficoltà a stare lontane ed evitare uno sprint di gruppo.

La Pinerolo-Valloire

La partenza da Pinerolo avverrà alle ore 13. Il Villaggio del Tour sarà allestito in piazza Vittorio Veneto e il podio di partenza posizionato in corso Torino, da dove verrà dato il primo “via” in modalità non competitiva con un percorso che attraverserà il centro storico per proseguire su stradale Fenestrelle e via Nazionale fino allo start di tappa a Ponte San Martino. Poi scalata ai 2035 metri del Colle del Sestriere davanti al monumento intitolato a Fausto Coppi e e a seguire Monginevro e Galibier per arrivare al traguardo di Valloire, primo arrivo in Francia.

Informazioni sui territori piemontesi attraversati dalle due tappe:

Le manifestazioni sul territorio

Comuni, Pro Loco e associazioni sportive hanno creato un fitto cartellone di rassegne culturali e culinarie.

L’elenco completo è consultabile su https://piemontesport.org/it/eventi/grandi-eventi/tour-de-france

Dall’aperitivo al primo piatto fino al dolce

Per l’arrivo del Tour sono state create alcune originali proposte gastronomiche:

l’aperitivo La Musette (in ricordo del nome della piccola borsetta di stoffa consegnata ai ciclisti nei punti per il rifornimento, contenente cibo e scorte d’acqua), frutto del talento e dell’estro di Gigi Barberis, bartender di Alessandria, è rigorosamente giallo ed è a base di succo di limone, sciroppo salato alla camomilla, bitter bianco, cedrata e ghiaccio;

– per tutta la durata della corsa lo chef stellato Enrico Crippa di Alba propone nel suo locale “Omaggio al Tour de France”, primo piatto di riso colorato dal giallo dello zafferano e accompagnato da un ragù di fegatini che rimandano ai mercati rionali fiorentini;

il gianduiotto nell’elaborazione del pasticcere Giovanni dell’Agnese, Maestro del Gusto di Torino e vicepresidente Ascom-Epat, oltre a essere ricoperto da burro di cacao colorato di giallo abbina al cioccolato gianduia un inserto di bonet, dessert tipico realizzato con cacao e amaretti, e comprende una piccola Mole Antonelliana di cioccolato e una nocciola del Piemonte; nella proposta del maestro cioccolatiere Guido Castagna il gianduiotto è avvolto in una confezione speciale tinta di giallo.

Ricadute economiche fino a 15 milioni

Principale competizione ciclistica al mondo e terza competizione sportiva per interesse e ricavi dopo le Olimpiadi estive e i Mondiali di calcio, il Tour de France costituisce un’occasione straordinaria di visibilità per il Piemonte, in quanto ogni tappa viene seguita mediamente da 12 milioni di telespettatori sintonizzati da 200 Paesi.

L’impatto sull’economia locale, partendo dall’analisi dei dati relativi alle Grandi Partenze organizzate in precedenza, è quantificabile con un moltiplicatore di 3 punti per ogni euro investito dalle istituzioni ospitanti e di un moltiplicatore di 9 punti se si guardano complessivamente gli investimenti messi in campo per l’evento. Questo, in Piemonte, si traduce con una ricaduta compresa tra 5,1 e 15 milioni di euro.

Parte di questo macrodato è dovuto all’impatto sul comparto ricettivo: la carovana che segue il Tour è composta da 4.500 persone (1.800 appartenenti alle squadre in gara, il resto addetti alla logistica e giornalisti). Questa importante mole di addetti ai lavori, da sola, nei giorni di gara andrà a occupare 1/3 della disponibilità delle camere d’albergo di Torino e cintura, per un valore stimato di circa 650.000 euro. Da aggiungere turisti e appassionati che hanno scelto il Piemonte per le loro vacanze approfittando dell’arrivo del Tour.

Ma le ricadute non si fermano solo ai giorni della competizione: da mettere in conto ci sono anche quelle a lungo termine, figlie di un turismo generato dalla grande visibilità internazionale.

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