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NEWS | AUTONOMIA DIFFERENZIATA: CHIERI CHIEDE IL RITIRO DEL DISEGNO DI LEGGE

AUTONOMIA DIFFERENZIATA: CHIERI CHIEDE IL RITIRO DEL DISEGNO DI LEGGE
Il PD: “No al neocentralismo regionale, no a Governatori con poteri illimitati, si difendano le autonomie locali”

       

         N Il Comune di Chieri chiede il ritiro del Disegno di legge sull’autonomia regionale differenziata e la definizione dei LEP (Livelli essenziali delle prestazioni) e degli altri strumenti perequativi  partire dai criteri per il riparto del fondo sanitario nazionale, si impegna a difendere l’autonomia locale e a promuovere e aderire ad ogni iniziativa utile a contrastare una riforma sbagliata e pericolosa e per far avanzare proposte alternative coerenti con i principi costituzionali e con la garanzia dell’unità nazionale: è quanto previsto nell’Ordine del Giorno presentato dalle consigliere comunali Clara BRAMARDI (Sicchiero per Chieri Si), Manuela OLIA (Partito democratico) e Mariella TAGLIAVIA (Chieri Ecosolidale) e approvato dal Consiglio comunale di Chieri con 13 voti favorevoli.

      «Non siamo certo contrari all’autonomia regionale ma questo Disegno di legge è sbagliato, si pone in contrasto con i principi costituzionali di solidarietà ed eguaglianza e finirebbe per deresponsabilizzare le Regioni avvantaggiando i territori più ricchi-commenta il consigliere comunale Claudio MARTANO (Pd)- L’autonomia differenziata configurata dal Governo Meloni viene a toccare materie di grande peso, a partire dalla sanità, senza però che siano definiti i LEP (Livelli essenziali delle prestazioni), con il rischio concreto di accentuare le disparità e segnare un arretramento dei diritti universali a cominciare da quello alla salute. Non possiamo accettare che si espropri il Parlamento rafforzando il neocentralismo regionale assegnando ai Presidenti di Regione un potere pressoché illimitato a discapito delle autonomie locali. Inoltre, il percorso legislativo della riforma, che esautora il Parlamento e le stesse Regioni imponendo una scelta irreversibile sull’autonomia, è sbagliata anche nel metodo».

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