Approvato dal Consiglio comunale un Ordine del giorno per l’inserimento nei LEA
Parlamento, Governo e ministero della Sanità riconoscano la Fibromialgia a tutti gli effetti come malattia invalidante, affinché le persone affette abbiano accesso e riconoscimento per i LEA, fornendo prestazioni e farmaci gratuitamente o a costi calmierati: è la richiesta contenuta nell’Ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale di Chieri, e presentato dai consiglieri di minoranza Rachele SACCO (Progetto per Chieri-Salviamo l’ospedale insieme) e Tommaso VARALDO (Gruppo Misto Chieri).
La Fibromialgia è una sindrome caratterizzata da dolore muscolo-scheletrico diffuso e da affaticamento. L’Organizzazione mondiale della sanità ha inserito la Fibromialgia tra le patologie da dolore cronico diffuso invalidanti. In Italia, nonostante colpisca circa 2 milioni di persone, non è ancora riconosciuta come malattia cronica invalidante.
«Ad oggi sono rarissimi i casi in cui le Commissioni mediche riconoscono la Fibromialgia come malattia invalidante, e anche in questi rari casi l’invalidità riconosciuta non va oltre il 50%- spiegano i firmatari del documento-in passato sono già stati fatti tentativi anche attraverso disegni di legge per il riconoscimento dell’invalidità civile alle persone affette. È inoltre indispensabile che l’accesso alla diagnosi e alle eventuali cure successive sia garantito a tutti, a prescindere dalle disponibilità economiche di ognuno, e ciò è possibile solo attraverso l’esenzione del ticket inserendo la Fibromialgia mei livelli essenziali di assistenza (LEA), ovvero tra quei servizi e quelle prestazioni che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione».
«La fibromialgia è una malattia invisibile agli occhi ma non per questo meno invalidante-commenta Clara BRAMARDI (Sicchiero Chieri Sì) , consigliera comunale con delega alla “Promozione del benessere e degli stili di vita salutari nella comunità”- I sintomi prevalenti sono il dolore diffuso in tutto il corpo e la rigidità muscolare e può arrivare a coinvolgere ogni singolo aspetto del corpo come della vita sociale e lavorativa. La stragrande maggioranza delle persone colpite sono donne e molte hanno dovuto abbandonare il lavoro, perché non più sostenuto e sostenibile dalle proprie condizioni fisiche, oppure, nel migliore dei casi, hanno ridotto le ore lavorative. Spesso il fibromialgico è costretto a rinunciare alla propria vita sociale, si sente abbandonato e non compreso dagli stessi familiari. Perché la fibromialgia non lascia segni visibili sul corpo, non ci sono cicatrici o segni riconoscibili. Pertanto, è importante che se ne parli, che si porti avanti la battaglia per il riconoscimento di questa sindrome e che si sostengano le associazioni dei malati. Il 12 maggio il Comune di Chieri ha acceso di viola il campanile di San Giorgio, proprio per sensibilizzare la popolazione sulla fibromialgia. Serve una grande campagna di informazione e legittimazione pubblica della malattia, e ringraziamo i consiglieri di minoranza che hanno voluto proporre quest’Ordine del giorno».