Fonte AdnKronos 11 aprile 2021 | 17.22
Dati Revolut mettono a confronto febbraio 2020 e 2021. Lavezzi: “Segnale c’è ma siamo ancora lontani da valori pre-Covid, serve aspettare l’estate”
Gli italiani hanno voglia di tornare alla normalità e la spesa media nei bar e ristoranti a febbraio scorso, così come il numero di transazioni, hanno mandato un chiaro segnale: non appena le restrizioni per l’emergenza sanitaria vengono allentate, gli italiani si ‘mettono in moto’ per provare a tornare a fare ciò che erano abituati da una vita. A dimostrarlo sono i dati rilevati per Adnkronos da Revolut, che mettono a confronto spesa e numero di transazioni di febbraio 2020, ultimo mese ‘libero’ prima del lockdown, con quelli di febbraio 2021, quando tutta l’Italia era in zona gialla e i locali potevano fare servizio al tavolo fino alle 18.
A febbraio 2020, secondo le rilevazioni dell’app finanziaria, la media della spesa degli italiani in bar e ristoranti era stata di circa 96 euro a persona. Pochi giorni dopo, da metà marzo a metà aprile e quindi pieno lockdown il dato era crollato del 47%, con picchi che avevano toccato -66% in Valle d’Aosta, -60% in Molise e -56% in Basilicata. E a scendere vertiginosamente non è stata solo la spesa media ma anche il numero di transazioni: -88% a livello nazionale, con drammatiche punte di -95% in Sardegna e di -91% in Campania, Basilicata e Valle d’Aosta.
Esattamente un anno dopo, a febbraio 2021, con l’Italia quasi tutta in zona gialla e, appunto, con i servizi al tavolo fino alle 18, la spesa media e il numero di transazioni erano tornare a crescere, non raggiungendo i livelli di prima della pandemia, ma indicando un graduale recupero. La spesa media nazionale era stata inferiore rispetto a febbraio 2020 del 24%, con alcune regioni che però avevano recuperato quasi del tutto, come le Marche (-5% ma è la regione dove si spende meno in media) o la Basilicata (-13%, regione dove si spende di più in media).
Rimane significativa la differenza nel numero di transazioni di febbraio 2021 rispetto a febbraio 2020: i dati di Revolut indicano -34% nazionale, ma con una base utenti crescita che incrementa il divario tra i due periodi. Insomma, da Revolut sottolineano comunque come i consumi di febbraio siano stati “significativamente” inferiori ai livelli pre-pandemia e questo perché sono stati principalmente concentrati di persona in pochi fine settimana, viste le chiusure alle 18, e per il resto online.
“I nostri dati mostrano chiaramente quanto le persone cerchino di godersi un po’ di normalità appena possibile, lo abbiamo visti anche nelle due settimane prima di Natale quando ristoranti e bar erano aperti in gran parte dell’Italia”, commenta all’Adnkronos Elena Lavezzi, responsabile Sud Europa di Revolut. “A febbraio quasi tutte le regioni sono entrate in zona gialla, che ha significato bar e ristoranti aperti fino alle 18. Il meteo favorevole in molte aree geografiche ha poi sicuramente spinto gli italiani a uscire, soprattutto nei fine settimana, con il conseguente aumento delle transazioni“.
Ma i danni, aggiunge, “non sono stati limitati, purtroppo. E’ vero che a febbraio le persone hanno ricominciato a spendere, in media circa il 24% in meno rispetto a un anno fa, ma è anche vero che il numero delle transazioni è significativamente inferiore a quello di un anno fa. Probabilmente per tornare ai livelli pre-Covid dovremo aspettare l’estate”.
Anche perché, ad esempio, “dopo febbraio – prosegue Lavezzi – con le regioni di nuovo arancioni e rosse, sono tornate a diminuire la spesa media per utente e le transazioni. Le persone ordinano il cibo con delivery o asporto, ma ovviamente i volumi non sono paragonabili a quelli che vediamo quando i locali sono aperti e fruibili dai clienti. Con l’arrivo dell’estate ci aspettiamo un significativo aumento della spesa e delle transazioni, se i locali saranno aperti anche la sera, come accaduto lo scorso anno”, conclude.