di Ivano Cavaglia’
Noi italiani siamo un popolo di grandi risparmiatori, ma pessimi investitori.
Stando all’ISTAT il risparmio medio delle famiglie italiane si attesta intorno a 8,3% del reddito, e la ricchezza privata delle famiglie italiane ammonta a 10.000 miliardi di euro.
Una delle soluzioni maggiormente utilizzate per allocare queste somme è il deposito in conto corrente. Per farla breve gran parte delle famiglie italiane è convinta che risparmiare sia sinonimo di limitarsi a non spendere, accantonando somme sempre più importanti sotto forma di liquidità. Una domanda sorge spontanea: è questo un modo efficiente e razionale di risparmiare?
La risposta è no (ecco giustificata la premessa di pessimi investitori), ma perché?.
I motivi sono diversi e risulta impossibile trattarli tutti in questa sede, ma il “risparmio fai da te”, che preferisce la liquidità all’investimento, presenta almeno due grossi difetti.
In primis c’è un problema spesso sottovalutato, ma dagli effetti dirompenti: questi depositi, avendo dei costi e non rendendo niente, vengono erosi dall’inflazione, cioè l’aumento nel tempo del costo di beni e servizi in una certa comunità nazionale. Nel nostro Paese l’inflazione negli ultimi 10 anni ha avuto un peso del 15%. Per fare un esempio concreto €10.000 del 2009 sono stati erosi ad oggi, in termini di potere d’acquisto, a circa €7.500.
Il secondo aspetto da considerare è più psicologico: tenere i soldi liquidi porta molto più facilmente a spenderli, vanificando, del tutto o in parte, i buoni propositi di risparmio.
Quale può essere allora la soluzione per poter risparmiare in modo efficace?
Senz’altro un piano di accantonamento può essere la risposta. Il principio di base è lo stesso del salvadanaio: versare mese per mese una piccola cifra per costruire un capitale.
Impegnarsi, con un piano creato su misura per le proprie esigenze, aiuta a dare quella costanza che il “fai da te” non garantisce; in più i piani d’accumulo mirano, nel tempo, a dare un interesse che superi l’inflazione, e permetta di mantenere e consolidare il valore delle proprie economie.
La mia figura di consulente serve ad aiutare il cliente a costruire il piano più adatto alle proprie esigenze e gestirlo nel tempo, perché c’è risparmio e Risparmio