di Ivano Cavaglia’
Una similitudine che aiuta a spiegare il mio mestiere, che non a caso ho già usato nel precedente articolo, è quella del viaggio.
Come ogni viaggio anche il mio lavoro inizia con un passo: il primo appuntamento. Che cosa avviene in questa occasione? Per farla breve ci si conosce. Non potrebbe essere altrimenti!
Dato che siamo tutti diversi per età, progetti, propensione al rischio e molte altre caratteristiche, come potrei proporre una qualsiasi polizza senza prima aver fatto questo passaggio? Dovrebbe esistere una polizza che va bene per tutti. Come è facilmente intuibile non esiste un tale prodotto.
Le polizze, in sé e per sé, non sono né belle né brutte, ma piuttosto adatte o non adatte a seconda del soggetto.
Ecco lo scopo del consulente assicurativo: dare una risposta concreta ai bisogni pensionistici, economici e di protezione, ma sempre partendo dal singolo soggetto, con tutte le sue sfaccettature.
Per poter fare questo un solo incontro, spesso, non è sufficiente. È anche per questo motivo che le consulenze sono sempre gratuite, senza impegno e al proprio domicilio. È importante che chi usufruisce dalla consulenza lo possa fare in piena tranquillità, libero di valutare le proposte e chiarire ogni dubbio possa sorgere, prima di sottoscrivere una polizza, senza sentirsi pressato o, tantomeno, obbligato.
Che si tratti di un piano d’accantonamento, un fondo pensionistico o un investimento, in ogni caso si dà il via a un percorso che durerà anni, se non decenni. È dunque fondamentale che ci sia massima fiducia nel consulente, piena condivisione della soluzione scelta e, soprattutto, la consapevolezza che si sta facendo qualcosa di veramente utile e importante per sé stessi o per o propri cari.
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