Chiusura di bar e ristoranti alle 22 e divieto di circolazione dei cittadini alla stessa ora, limitazioni dell’attività di palestre, parrucchieri e centri estetici fino a valutarne la chiusura, lezioni a distanza per tutti i liceali, Smart Working al 50 %.
Sono le misure che il governo sta valutando in queste ore e che ha messo al centro della discussione con i governatori. Obiettivo è arrivare a una linea univoca su tutto il territorio prevedendo comunque che nelle Regioni dove più alto è l’indice di contagio ci possano essere provvedimenti più restrittivi. Il ministro ha convocato per le 17 il Comitato tecnico scientifico.E questa mattina c’è stato un incontro tra il ministro della Salute Roberto Speranza e il coordinatore Agostino Miozzo.
Nuovo Dpcm: puntare sulle attività non essenziali
«Siamo più forti rispetto a marzo ma servono nuove misure per evitare che l’Italia raggiunga il livello di altri paesi» ha detto Speranza nella riunione con le Regioni, dove il centro del confronto-scontro è stato sul caos tamponi e sul ritardo dei territori.
L’idea di base, ha spiegato il ministro della Salute, è l’irrigidimento delle misure“con una distinzione di base tra attività essenziali e non essenziali perché abbiamo necessità di limitare i contagi”.
Il governo è orientato a intervenire “adesso con più forza sulle cose non essenziali” per evitare di dover incidere domani su lavoro e scuola.
Poi la promessa per tranquillizzare gli operatori che saranno penalizzati: “Se decidiamo di chiedere a qualche comparto di cessare o limitare le proprie attività ci facciamo carico del ristoro».
Movida: chiusura alle 22
Si parla di chiusura alle 22 di bar e ristoranti, ma anche di cinema e teatri. Per tutti i cittadini potrebbero essere vietati gli spostamenti alla stessa ora a meno che non si abbiano «comprovate esigenze» quindi motivi di lavoro e di urgenza.
Sport e palestre
Basta con le partite di calcetto, anche per le squadre e le scuole gestite da società e associazioni sportive. E giù le saracinesche di palestre, sale gioco, teatri e cinema.
Terapie intensive
«Dove sono finiti 1600 ventilatori per le terapie intensive comprati dal governo?». Ecco l’interrogativo con cui il commissario Arcuri e il ministro Francesco Boccia hanno strattonato i governatori.
Smart working
Tra le nuove regole quella che Speranza chiama la “mossa netta sullo smart working”, per portare il lavoro da casa fino al 70, o 75 per cento.