Site icon Chieri Magazine

THE PET’S DOCTOR / Leishmaniosi e vaccino, quali novità

di Dr.ssa Antonella Di Sciuva
La leishmaniosi canina è una malattia in forte diffusione in Piemonte, si diffonde da un soggetto malato ad uno sano tramite la puntura di un insetto simile alla zanzara, chiamato flebotomo.
La malattia può manifestarsi anche molto tempo dopo la puntura del flebotomo: possono passare fino a 7 anni tra il contagio e le manifestazioni cliniche.
Gli animali più a rischio quelli che vivono all’aperto o escono soprattutto durante le ore seral i, quando ho la massima attività degli insetti vettori. In zone con una massiccia presenza di flebotomi anche l’uomo è a rischio di contagio. Si tratta infatti di una zoonosi, quindi di una malattia che può colpire anche l’essere umano che non si infetta direttamente dal cane malato, ma da un flebotomo che ha fatto il pasto di sangue da un animale infetto.
Nelle zone particolarmente a rischio, sarebbe opportuno evitare il soggiorno dei cani all’aperto, durante i mesi primaverili-estivi, nelle ore del tramonto.

Clinicamente di questa patologia può colpire diversi organi. I sintomi più comuni sono:
• calo di peso
• facile affaticamento
• disturbi dell’appetito
• problemi oculari
• lesioni cutanee (perdita di pelo a livello della testa e intorno agli occhi, scaglie)
• ingrossamento dei linfonodi
• emorragia nasale
• sete/urinazione eccessiva
• zoppie ricorrenti
Per la diagnosi sarà però necessario eseguire esami di laboratorio.
I soggetti ammalati che non vengono curati vanno incontro a morte nel 90-98% dei casi. La terapia è in genere molto efficace per tenere sotto controllo le manifestazioni della malattia, ma non è in grado di eliminare definitivamente il parassita.
Importante è quindi evitare la trasmissione della malattia tramite antiparassitari da usare nei mesi estivi (i così detti antifeeding) ed intensificare la protezione in quei soggetti più a rischio. Nell’ottica dell’evitare il diffondersi della malattia, anche a livello zoonosico, ha senso anche applicare antiparassitari ad animali ormai infetti. In modo che i pappataci non li pungano e non possano quindi diffondere la malattia.
Inoltre ad oggi esistono due tipi diversi di vaccino per la Leishmaniosi, quello di più recente commercializzazione prevedere un’iniezione singola, da ripetere dopo un anno.
La protezione del nostro cane sarà completamente efficace dopo 28 giorni e si può usare in cani non infetti a partire dai 6 mesi di età per ridurre il rischio di sviluppare un’infezione attiva e/o una malattia clinica dopo esposizione a Leishmania.
Il vaccino riduce la gravità della malattia, compresi i segni clinici e il carico parassitario in quei pazienti che sono comunque stati infettati.
Prima della somministrazione del vaccino si consiglia di effettuare il test, in modo da esser sicuri che il nostro cane non sia già infetto.
Importante è il fatto che l’unico effetto collaterale osservato è il prurito in corrispondenza del punto dell’iniezione, ma in genere si ha la risoluzione spontanea di questa reazione entro 4 ore. Inoltre la migliore protezione per il nostro cane, si ha associando la vaccinazione a un prodotto antifeeding, che può essere sotto forma di pipette mensili, o di collare che dura per più mesi.
Esiste infine una terapia per i cani malati, ma purtroppo non è in grado di farli guarire ma solo di ridurre la sintomatologia e garantire una migliore qualità di vita.
Per ulteriori info Dr.ssa Antonella Di Sciuva (3477382913)

 

Exit mobile version