Numeri messi a disposizione in forma anonima, ma utili a capire come ci siamo comportati dal lockdown.
Per combattere il Covid-19 anche Google mette a disposizione i suoi dati sugli spostamenti divisi per le singole regioni, tra cui il Piemonte.
Informazioni raccolte in forma anonima, ottenute grazie agli utenti che hanno attivato l’impostazione Cronologia delle posizioni sul proprio smartphone.
https://www.google.com/covid19/mobility/
Ne viene fuori una relazione sulla mobilità dei singoli territori che ha proprio lo scopo di fornire spunti su ciò che è cambiato nelle ultime settimane con l’intensificarsi delle politiche di isolamento imposte dal governo e traccia nel tempo le tendenze dei movimenti per area geografica, attraverso diverse categorie di luoghi come negozi e attività ricreative, generi alimentari e farmacie, parchi, stazioni di transito, luoghi di lavoro e residenziali.
Si evidenziano un paio di informazioni prevedibili: i luoghi più affollati in questi giorni di lockdown – farmacie e supermercati – e i dati di Google confermano quello che le cronache hanno raccontato nei giorni.
Domenica 23 febbraio c’è stato un affollamento nei supermercati di oltre il 30% in più rispetto alla norma. Poi gli acquisti si sono regolarizzati e sono rimasti stabili, ai livelli pre emergenza, fino all’8 marzo quando è iniziato un calo.
Le settimane successive hanno tutte lo stesso andamento: dal lunedì al sabato si registra un -40% delle persone che frequentano negozi di beni di prima necessità, poi la domenica il calo è dell’80% anche perché molti sono chiusi.
Ad essersi fermati totalmente sono i negozi e attività ricreative che hanno registrato dal 14 marzo un -94% delle presenze. Le oscillazioni sono minime, non si risale mai più del -80%. Stesso andamento per le stazioni ferroviarie, che in media registrano un -85%.
Più complesso l’andamento dell’affollamento dei parchi che è altalenante per vari fattori. Secondo l’ultimo dato disponibile, quello del 29 marzo, la riduzione è dell’89% ma la settimana precedente la situazione era parecchio diversa con risalite fino al -50% durante i giorni feriali.
Per quanto riguarda i luoghi di lavoro, dall’8 al 28 marzo c’è stata una lenta e costante discesa che ha portato a circa -80% di presenze.
Poi un rimbalzo al -59% il 29 marzo che potrà essere chiarito solo da dati successivi.
Ad aumentare, rispetto alla norma, sono solo le presenze nelle zone residenziali che crescono di circa il 30%.