I materiali come il mattone dei muri e dei voltati, i profumi, le forme; tutto ricorda la storia del luogo e la storia della Martini.
D’altra parte il museo è nato e vive per quello: è un mezzo, un tramite per “ricordare” e fissare nel tempo i ricordi e le emozioni e quando l’arte incontra l’emozione prende forma.
Gli sguardi attenti e coinvolti dei convenuti hanno confermato che le opere dei maestri (Badolato, Galfione, Luiselli, Marchi, Pantano) hanno trovato la loro giusta collocazione, ma anche i temi “materici” delle opere esposte hanno agevolato la lettura e “l’impaginazione” nel “libro” del museo.
Così, con i colori dell’arte, tornano anche i sapori della vita: il connubio fra un bicchiere di bianco Martini gustato con gli amici e il quadro, l’opera d’arte che: “…riceve la propria vita e il proprio contenuto solo dalla riflessione di chi lo osserva”.
Con Art Site Fest i linguaggi della contemporaneità diventano chiave interpretativa e ragione di identità della memoria, un tema quanto mai attuale nell’Anno europeo del patrimonio culturale.
La Reggia di Venaria, la Palazzina di Caccia di Stupinigi, il Castello Cavour di Santena, il Castello di Govone, il Museo Egizio, Palazzo Madama, Palazzo